Si ritiene importante pubblicare il profilo di Antonio Bavazzano, medico geriatra che - oltre all'aspetto professionale di alto rilievo - ha collaborato con grande competenza ed entusiasmo al cammino di Health Dialogue Culture fin dalla sua nascita,

dando un rilevante contributo scientifico e umanistico in occasione di vari Congressi nazionali ed internazionali. Lo ricordiamo con profonda stima e gratitudine.

Profilo di Antonio Bavazzano

Antonio Bavazzano è nato a S. Piero a Sieve, nella provincia di Firenze, il 5.10.1940.

Sposato con Paola Sanchini ha avuto due figli Bernardo e Filippo e ha avuto la gioia di diventare nonno di 4 meravigliosi nipoti: Benedetta, Anna, Pietro e Tommaso.

Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia si è specializzato in Malattie Cardiovascolari e Reumatiche e Gerontologia e Geriatria.

Dal 1988 fino al suo pensionamento, è stato Direttore della Unità Operativa di Geriatria a Prato realizzando in maniera pioneristica  l’integrazione dei servizi tra ospedale e territorio  e tra  servizi  sanitari  e sociali. La sua carriera professionale e il suo curriculum vitae sono molto ricchi. Ha fatto parte di innumerevoli commissioni sanitarie e sociosanitarie: è stato componente della commissione ministeriale per il Progetto obiettivo Anziani del Piano Sanitario nazionale 1994-1996. Ha a ricoperto innumerevoli incarichi per la Regione Toscana: componente della Commissione del Consiglio Sanitario Regionale per le “Proposte Innovative", referente del “Gruppo di coordinamento Alzheimer".

Ha successivamente dato origine alle Unità di Valutazione Alzheimer istituite dal Ministero della salute su tutto l’ambito nazionale. Nello stesso anno ha progettato e sviluppato un modello innovativo  di assistenza al paziente con  disturbi  comportamentali nella demenza, attraverso la creazione di un  Centro diurno  specializzato mettendo in atto  i principi fondamentali della gestione “Non farmacologica” dei sintomi psichici e comportamentali della demenza e  valorizzando il ruolo dell’ambiente nella cura della demenza  attraverso il Giardino Alzheimer realizzato con il coinvolgimento della Facoltà di Architettura dell’ Università di Firenze. Ha messo a punto una scheda di Valutazione Multidimensionale Geriatrica regionale utilizzata dalle Unità di Valutazione Geriatrica   per l’accesso ai servizi. 

Relatore in Congressi nazionali ed internazionali, formatore in particolare dei medici di Medicina Generale e dei vari operatori sanitari.

Membro del Consiglio Direttivo Nazionale per molti anni della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche di interesse geriatrico, ha svolto alcune ricerche a carattere nazionale in collaborazione con la Fondazione Zancan di Padova. Molto rilevanti quelle sul tema dell’analisi multifattoriale delle condizioni personali nell’accesso ai servizi, contribuendo a sviluppare lo "schema polare" approccio è stato valorizzato su scala internazionale e in successive ricerche promosse dal Ministero della salute.

Molti geriatri lo riconoscono come un vero "maestro" che ha saputo comunicare la sua passione per la disciplina Geriatria e soprattutto l'amore, la dedizione per i suoi pazienti per i quali si è prodigato con generosità e impegno, distinguendosi per le capacità professionali; un clinico di eccellenza capace di fare, dopo un'accurata visita, la diagnosi, confermata successivamente quasi sempre dagli esami diagnostici. Ha saputo curare non solo dal punto di vista farmacologico, ma si può dire in maniera olistica prendendosi cura della persona fragile, comorbida, complessa, indicando il percorso da seguire ai pazienti e ai familiari, le strategie organizzative per alleviare le sofferenze e raggiungere gli obiettivi terapeutici possibili.

È stato un innovatore paziente, sapeva che le migliori idee avrebbero trovato maggiori difficoltà ad essere accettate e valorizzate. Per questo ha fatto di tutto con i suoi collaboratori per testimoniare il bene possibile e realizzabile con pratiche innovative, che non sempre la comunità scientifica è in grado di apprezzare nel breve periodo. Avviene a tutti gli innovatori, quando con intelligenza, cuore e passione riescono ad anticipare il futuro possibile, con soluzioni capaci di umanizzare e ottimizzare le pratiche cliniche, rendendole più efficaci.

Un grande medico e un grande uomo, sostenuto nel suo impegno e nelle vicissitudini familiari che hanno contrassegnato la sua vita, da una grande fede religiosa, alimentata dalla Spiritualità del Movimento dei Focolari a cui era legato, che non ha mai contrastato con la sua razionalità, il rigore scientifico, con la ricerca della verità  che ha sempre perseguito per curare quanti si affidavano a lui.

Per tutto questo diciamo GRAZIE Antonio, vogliamo seguire il tuo esempio, la tua testimonianza fino alla fine, quando con umiltà, pazienza, consapevolezza hai combattuto l'ultima battaglia, quella di una malattia devastante che ben conoscevi. Ci conforta che ti siamo stati vicini anche nei momenti più duri per restituirti un po' di quell'amore e di quella cura che non ci hai mai fatto mancare.

Anna Bevilacqua

Firenze, 28.10.2022

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